Ripristinato l’itinerario archeologico subacqueo di Cala Minnola a Levanzo, dove giace una nave romana del I secolo a.C. Sotto analisi i rostri della battaglia delle Egadi, in collaborazione con una società statunitense.

Il sito archeologico subacqueo di Cala Minnola, che si trova sulla costa orientale dell’isola di Levanzo nell’arcipelago delle Egadi, conserva i resti di una nave da carico di epoca romana, adagiata a una profondità di circa 30 metri. Il relitto è noto da tempo e le indagini archeologiche, effettuate nel corso dell’estate del 2005, hanno portato alla luce il prezioso carico costituito da anfore vinarie del tipo Dressel 1B e frammenti di ceramica, probabilmente a uso dell’equipaggio; materiale tutto databile alla prima metà del I secolo a.C. Poche tracce sopravvivono degli elementi in legno della nave, e pochi altri elementi in piombo, tra cui un tubo di sentina e tre ceppi d’ancora. Il luogo di provenienza della nave è comprovato da un’iscrizione leggibile su una delle anfore: “PAPIA”, nome di un’importante gens Romana dell’alto Lazio, nota soprattutto per la produzione di vino che esportava in tutto il Mediterraneo.

Per effettuare le immersioni nel sito, che è interessato da ordinanza di interdizione, è possibile rivolgersi ai diving center locali autorizzati dalla Soprintendenza del Mare.

Le Isole Egadi rappresentano un luogo di grande fascino per gli appassionati di archeologia subacquea. L’intervento effettuato … restituisce la necessaria visibilità al sito archeologico sommerso …  e offre agli appassionati del mare e dell’archeologia la possibilità di scoprire una Sicilia sommersa ma non meno affascinante, sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà.

L’itinerario culturale è stato ripristinato grazie a un intervento della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana diretta da Ferdinando Maurici. L’intervento di riposizionamento della boa di segnalazione e di ormeggio è stato realizzato grazie alla collaborazione del Diving Center Egadi Scuba Diving di Favignana.

I ROSTRI DELLA BATTAGLIA DELLE EGADI
La Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la RPM Nautical Foundation, hanno avviato la campagna di studio e documentazione dei rostri della Battaglia delle Egadi. Il progetto, frutto della collaborazione tra la Regione e la società di ricerca statunitense, prevede lo studio, la documentazione fotografica e la scansione con laser scanner dei rostri individuati e recuperati in questi anni nel corso delle campagne effettuate nei fondali delle Isole Egadi con la nave da ricerca Hercules della RPM Nautical Foundation, la Global Underwater Explorers e la SDSS – The Society for the documentation of submerged sites.

Si tratta di un momento di importante approfondimento scientifico – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – nel segno della collaborazione internazionale con importanti centri di ricerca. I risultati della missione ci consentiranno di acquisire un patrimonio di informazioni dettagliate e approfondite sui rostri ritrovati al largo delle Egadi, nel luogo in cui Sebastiano Tusa individuò essersi svolta la battaglia delle Egadi. Un contributo importante per la conoscenza di un episodio storico che ha condizionato significativamente il corso della storia.

Le operazioni sono in corso di svolgimento presso le sedi della Soprintendenza del Mare – Arsenale della Marina Regia e Istituto Roosevelt di Palermo – del Museo Pepoli di Trapani e dello Stabilimento Florio di Favignana. Il team è composto dagli archeologi, dai subacquei, dai restauratori e dai fotografi dellaSoprintendenza del Mare, coordinati dal Soprintendente Ferdinando Maurici e da WilliamMurray – dell’University of South Florida (USA), Peter Campbell – della Cranfield University(UK), Stephen DeCasien – della Texas A&M University (USA), di Konstantinos Raptis – dell’University of Athens (GR).

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, maggio 2022