Alla Collegiata dei santi Nazaro e Celso, il polittico Averoldi di Tiziano come mai si era visto. Una struttura porta il pubblico a sette metri d’altezza e a due metri di distanza dal dipinto.

In occasione del V centenario del suo arrivo a Brescia nel maggio 1522, si può eccezionalmente ammirare per la prima volta da distanza ravvicinata una delle pietre miliari del Rinascimento italiano, grazie alla particolare struttura appositamente allestita. Brescia è protagonista di questo evento unico, imperdibile e di grande suggestione, dal 28 maggio al 3 luglio 2022. A tu per tu con Tiziano”, iniziativa ideata e curata da Davide Dotti, organizzata dalla Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso, consente di apprezzare la straordinaria qualità pittorica e la folgorante potenza espressiva del celebre Polittico Averoldi, dipinto da Tiziano nel 1522.

Fin da quando la chiesa venne riqualificata, a partire dalla metà del ‘700, il Polittico Averoldi – firmato e datato “Ticianvs Faciebat / MDXXII”, inamovibile a causa della sua fragilità, composto da cinque pannelli dipinti a olio su tavola – è visibile solo dal basso e da grande distanza. La sua collocazione sopraelevata consente una visione complessiva dell’opera all’interno del monumentale impianto architettonico del tempio, ma non permette di cogliere particolari e dettagli di grande qualità, come il ritratto del committente, il potente vescovo bresciano Altobello Averoldi, legato pontificio a Venezia, la firma e la data apposta da Tiziano sul rocchio di colonna sul quale San Sebastiano poggia il piede destro, la straordinaria fisicità dell’atletico corpo del Redentore, la dolcezza del profilo della Vergine, i lunghi boccoli dorati che incorniciano il volto dell’angelo annunciante e i numerosi pentimenti del pittore, individuabili anche a occhio nudo.

Il percorso espositivo si completa con la visita alla pala dell’Incoronazione della Vergine con i santi Michele Arcangelo, Giuseppe, Francesco d’Assisi e Nicola da Bari e al Padre Eterno, dipinta da Alessandro Bonvicino detto il Moretto, che è affiancata dalla predella raffigurante l’adorazione dei pastori, concessa in prestito dal Museo Diocesano di Brescia.

Con il biglietto della mostra “Donne nell’Arte da Tiziano a Boldini”, allestita a Palazzo Martinengo a Brescia fino al 12 giugno (vedi notizia dettagliata DeArtes qui) è possibile accedere all’iniziativa “A tu per tu con Tiziano” con il biglietto ridotto. Catalogo Epta edition.

APPROFONDIMENTO:
LA STORIA DEL POLITTICO
Il polittico venne commissionato a Tiziano intorno al 1519 dal bresciano Altobello Averoldi, vescovo di Pola e legato pontificio a Venezia, con lo scopo di collocarlo sull’altare maggiore della chiesa dei Santi Nazaro e Celso di cui, fin dal 1515, era preposto.

Dopo una lunga fase ideativa ed esecutiva, testimoniata da diversi disegni preparatori e da numerosi pentimenti visibili anche a occhio nudo, scampato il tentativo del Duca di Ferrara Alfonso I d’Este – ordito per il tramite del suo ambasciatore a Venezia Jacopo Tebaldi – di convincere Tiziano a vendergli per una cifra assai considerevole la tavola con il San Sebastiano che lo stesso maestro riteneva “la megliore pictura ch’el facesse mai”, il polittico venne messo in opera nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso il 31 maggio 1522.

Nella tavola centrale spicca la Resurrezione di Cristo; Gesù vittorioso, con il corpo in movimento e in torsione, tiene nella mano destra il vessillo crociato simbolo del trionfo sulla morte. Nel registro superiore è rappresentato l’episodio dell’Annunciazione suddiviso in due distinti pannelli. In quello di sinistra, contro un fondo scuro, campeggia l’elegante e luminosa figura dell’Arcangelo Gabriele che srotola un filatterio con l’iscrizione “Ave Gratia Plena”; in quello di destra la Vergine dai delicati lineamenti e il capo leggermente chino, porta la destra al petto in segno di accettazione.

La tavola di sinistra del registro inferiore raffigura invece i santi patroni Nazaro e Celso in armatura, in compagnia del committente Altobello Averoldi colto in preghiera con le mani giunte. Quella di destra è interamente occupata dalla splendida figura di San Sebastiano dal corpo sfiancato sorretto dalle corde legate all’albero, una geniale idea tizianesca che deriva dalla conoscenza dei due Prigioni di Michelangelo, oggi al Louvre, risalenti al 1513 circa, noti come “Lo schiavo morente” e “Lo schiavo ribelle”, un tempo destinati a far parte della tomba di papa Giulio II.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 27 maggio 2022
Contributi fotografici: Fotostudio Rapuzzi

IL POLITTICO AVEROLDI DI TIZIANO COME MAI SI ERA VISTO
28 maggio – 3 luglio 2022

Collegiata dei santi Nazaro e Celso
corso Giacomo Matteotti, 31, Brescia
Informazioni e prenotazioni gruppi:
Tel 392-7697003
visitepolitticoaveroldi@gmail.com
www.tizianobrescia.it