Emergono colori pompeiani nel tempio romano del Parco archeologico marchigiano. La scoperta grazie alle indagini dell’Università di Napoli L’Orientale.  

Ha portato a notevoli scoperte, la prima campagna di scavo nel Parco Archeologico Naturalistico “Civita” di Cupra Marittima (Ascoli Piceno), promossa dal Comune della città delle Marche, con il coordinamento scientifico dell’Università di Napoli L’Orientale.

[Courtesy Comune di Cupra Marittima]

La ricerca, conclusasi il 23 luglio 2022, ha interessato il grande tempio affacciato sul lato ovest del Foro, che era stato solo parzialmente messo in luce dai precedenti scavi. Nel comunicato stampa diramato dal Comune, il Direttore Tecnico del Parco, Fabrizio Pesando, e il coordinatore della ricerca sul campo, l’archeologo Marco Giglio dell’Ateneo napoletano, espongono i principali risultati emersi dallo scavo, a cui hanno partecipato studenti e specializzandi.

Il tempio su alto podio, di ordine corinzio e provvisto di una profonda cella, venne costruito in età augustea e fu radicalmente ristrutturato fin dalle fondamenta nel II secolo d.C., a seguito di una serie di lesioni strutturali che avevano messo in pericolo l’intero edificio. In quell’occasione, la splendida e rara decorazione pittorica della cella, appartenente al cosiddetto III Stile pompeiano, venne demolita e i frammenti riutilizzati e interrati nel profondo riempimento del podio, le fondazioni furono rinforzate e l’intero muro della cella ricostruito in laterizio. Di quest’ultimo si è potuto mettere in luce quasi l’intero lato nord, demolito al momento della costruzione di un casolare che ancora incombe su buona parte dell’edificio.

[Courtesy Comune di Cupra Marittima]

Fra gli elementi architettonici recuperati dallo scavo si segnalano frammenti di colonne e alcuni gocciolatoi di pietra a testa di leone di buona qualità, risalenti alla ricostruzione del tempio. Ci si riferisce dunque alla grande fase “adrianea” della città, insieme agli archi di accesso al Foro e al grande basamento situato davanti all’ingresso dell’edificio, testimonianza tangibile del rinnovamento a cui fu sottoposta Cupra all’epoca della visita dell’imperatore Adriano nel 127 d.C.

Si apprende da fonte Ansa, che ha intervistato in esclusiva l’archeologo Marco Giglio, che i templi con cella decorata in questo stile sono di estrema rarità, e se ne contano solo altri tre esempi. A Cupra sono emerse pareti decorate a grandi riquadri, con lo zoccolo giallo, un rosso acceso e il nero nella parte centrale. Si trovano anche raffigurazioni di fiori o candelabri. Invece le nicchie predisposte per accogliere le statue e il soffitto sono di un intenso azzurro cielo.

[Courtesy Comune Cupra Marittima]

Nel I sec a.C. la zona era abitata dalle famiglie degli eserciti di Marcantonio e Ottaviano, e prima ancora, nel VI sec a.C., nelle vicinanze sorgeva un insediamento etrusco. In epoca romana Cupra, che prendeva il nome dalla dea, era una vivace città, con un foro e il grande santuario di cui restano oggi poche tracce, fatte oggetto di indagine.

I reperti si trovano ora nei laboratori di restauro. Gli scavi riprenderanno il prossimo anno, concentrati sui due archi in laterizio posti a fianco del perimetro del tempio e sul fianco posteriore del tempio stesso, che si spera possa riservare ulteriori sorprese.

[Courtesy Comune Cupra Marittima]

QUALCHE CENNO STORICO
Il Parco Archeologico Naturalistico “Civita” di Cupra Marittima, nel Piceno, è tra i siti archeologici più importanti delle Marche, anche per dimensione, in quanto la sua estensione è pari a un quinto del sito di Pompei. Le fonti letterarie ricordano la presenza a Cupra di un santuario fondato in età arcaica dagli Etruschi, finora non identificato.

Gli innumerevoli reperti archeologici rinvenuti nel territorio cuprense testimoniano una storia millenaria che affonda le radici in età preistorica, con i primi insediamenti umani riconducibili al Paleolitico inferiore, per poi diventare, in epoca Picena, un florido centro produttivo, commerciale e marittimo che sarà poi oggetto della colonizzazione romana.

A dare ancora oggi testimonianza della grandezza e rilevanza strategica della città romana di Cupra Maritima sono i resti del Foro Romano su cui si affaccia il tempio, forse anch’esso dedicato alla dea Cupra.

IL PARCO OGGI
Il Parco Archeologico Naturalistico “Civita” di Cupra Marittima è aperto tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle ore 17.30 alle ore 20.30 con possibilità di seguire un percorso di visita autoguidato grazie a una brochure illustrativa e ai pannelli informativi realizzati dall’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, con il patrocinio del MIC e un finanziamento della Regione Marche – Assessorato alla Cultura. La stessa Università da quest’anno ha messo a disposizione dei visitatori un opuscolo di approfondimento. 

M.L.C.
Fonti: Comune di Cupra Marittima (e Agenzia Ansa ripresa da Sky TG 24)
Immagini fornite dal Comune di Cupra Marittima, che si ringrazie

Parco Archeologico Foro Romano
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