Alla Galleria Civica Cavour i progetti dello Studio Eberle, che danno dato forma all’immagine culturale della città.  

Il connubio fra l’artista contemporaneo Peter Paul Eberle e Padova è durato ben cinque decadi, un lasso di tempo abbastanza raro in Italia per una collaborazione di questo tipo, che ha consentito al grafico di dare una precisa impronta alla comunicazione, e all’immagine, di una città che stava vivendo uno dei suoi momenti di maggiore sviluppo.

[Manifesto per mostra Dondi dell’Orologio]

La mostra “Cinquant’anni di graphic design a Padova. I progetti dello Studio Eberle”, organizzata dal Comune di Padova e curata dallo stesso Peter Paul Eberle, viene inaugurata giovedì 10 novembre alle ore 18, e resta aperta a ingresso gratuito fino all’11 dicembre 2022. «É emozionante vedere con gli occhi di oggi, in uno sguardo retrospettivo, un lungo periodo della comunicazione culturale a Padova, prima dell’avvento del digitale e quindi affidata alla carta stampata, in particolare all’affissione stradale», sottolinea l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio.

Eberle giunse a Padova nel 1970. Aveva alle spalle una formazione svizzera, in un’epoca in cui l’epicentro della grafica italiana era Milano. A chiamarlo furono alcune agenzie di comunicazione che, da Padova, operavano per importanti marchi nazionali. Poi avvenne l’avvicinamento alla Pubblica Amministrazione e il suo lavoro si allargò a diverse necessità – lui direbbe “opportunità” – della comunicazione: collaborò con lo Studio Albini Piva Helg per la grafica del nuovo Museo agli Eremitani, si specializzò nella grafica allestitiva museale e firmò gli allestimenti di decine di storiche esposizioni, nonché quella, inconfondibile, dei cataloghi e di altre pubblicazioni. Diventò in breve “il” riferimento per la grafica pubblicitaria e gli allestimenti museali e di grandi esposizioni. La sua inconfondibile “firma” venne presto richiesta anche all’estero, a Bruxelles, Vienna, Parigi, spesso al fianco di architetti di livello.

[Logo per il Centro Culturale Altinate Padova]

Poi la decisione di ritirarsi e dedicarsi a una passione da tempo coltivata: ricostruire e documentare la tradizione della sua famiglia per la scultura lignea a soggetto sacro. Suo nonno e suo bisnonno, nei loro laboratori gardenesi, avevano realizzato altari, statue, altorilievi lignei che oggi si ammirano in decine di cattedrali e grandi chiese americane ed europee, compreso l’altare donato dall’Imperatore d’Austria Ungheria alla Basilica di Sant’Antonio a Padova. E per poter coltivare l’hobby del disegno a mano libera, tradotto nelle immagini di personalissimi cahiers du voyage; lo stesso piacere per il disegno che lo ha portato, nel 2013, a illustrare un’originale storia di Dracula, destinata ai bambini.

[Bags per il Consorzio Giotto Padova]

Fondamentale nella formazione di Eberle – annota Virginia Baradel – fu la Kunstgewerbeschule di Zurigo, fondata da Itten, dove si iscrisse nel 1964, unico italiano ammesso quell’anno. Una scuola dove convivevano “in fertile tensione intellettuale e costruttiva, visione olistica e rigore razionalista”. La grafica svizzera era all’avanguardia ed è tuttora un esempio di estetica che punta all’essenzialità del segno senza privarlo di valori espressivi e simbolici. Nel caso di Eberle che in seguito, su queste basi, sviluppò una sua personalissima cifra, «la riduzione radicale del segno viene elaborata con l’uso del colore e di minime, ricorrenti, variazioni di andamento, tali da evitare il rischio di scivolare nell’asettico e di mantenere la rotta della funzionalità, dell’efficacia comunicativa».

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, novembre 2022
Immagine di copertina: 1963-Vorkurs lineen


CINQUANT’ANNI DI GRAPHIC DESIGN A PADOVA
I PROGETTI DELLO STUDIO EBERLE
11 novembre 2022 – 11 dicembre 2022
Ingresso gratuito

Galleria Civica Cavour
Piazza Cavour, Padova
Tel. 049 820 6730
cultura@comune.padova.it
https://www.facebook.com/GalleriaCavour/

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