Al Forte di Bard 230 opere: dipinti, sculture, decorazioni murali, arti applicate, manifesti. Ricostruzione della sezione italiana all’esposizione di Parigi del 1925.  

Il termine Déco è nato dall’abbreviazione del titolo della celebre esposizione parigina del 1925, Exposition International des Arts Decoratifs et Industriels Modernes, e ha avuto una sua fortuna semplificativa e storica nel 1966, con la mostra, realizzata sempre nella capitale francese, dal titolo Les ànnees ’25: Art Déco, Bauhaus, Stijl, Esprit Nouveau.

[Umberto Bottazzi,  Circe, 1931, collezione privata, Roma. Foto Arte Fotografica]

La mostra “Il Déco in Italia, l’eleganza della modernità”, allestita dal 2 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 nelle sale delle Cannoniere e delle Cantine del Forte di Bard, oltre a ricostruire la sezione italiana presente a quell’evento epocale, intende restituire una sorta di fotografia di quanto si andava producendo in quegli anni non solo nelle arti decorative ma anche in pittura, scultura e grafica selezionando quelle opere che rispondevano sia a una esigenza di sintesi formale – soprattutto nell’ambito novecentista, che caldeggiava un recupero della tradizione culturale italiana e dell’idioma classico rinascimentale – sia ad un’attitudine più gioconda, a tratti apparentemente disimpegnata.

Il grande progetto espositivo, a cura diFrancesco Parisi, presenta 230 opere tra pittura, scultura, decorazioni murali, arti applicate, manifesti e illustrazioni che svelano l’evoluzione del Déco in Italia.

[Anselmo Bucci, Cleopatra, 1927-29, Courtesy Matteo Maria Mapelli Arte Moderna e Contemporanea]

Sono esposte non solo le sfavillanti ceramiche firmate da Gio Ponti per Richard Ginori e le delicate trasparenze buranesi di Vittorio Zecchin, ma anche opere di pittura e scultura, connotate da quel gusto sintetico e lineare che caratterizzò una parte dell’arte italiana di quegli anni.

Molte le opere pregevoli, come il pannello in ceramica di Galileo Chini che ornava il salone del Padiglione Italia, il ritratto di Augusto Solari di Adolfo Wildt, anch’esso presente a Parigi, le celebri ceramiche di Francesco Nonni e straordinari dipinti di Aleardo Terzi e Umberto Brunelleschi che segnano un versante più illustrativo della pittura di quegli anni. Largo spazio è dato anche quel sottile legame che legò il secondo Futurismo alla temperie Déco e che fecero esclamare a Margherita Sarfatti “il Futurismo ha salvato l’Italia alla mostra di Parigi”.

[Umberto Bellotto, Piedistallo sormontato da portafiori, anni 20, collezione privata, Venezia]

La ricostruzione dell’esposizione del 1925 permette di presentare molte di quelle opere, tra cui: gli studi preparatori per il grande arazzo del Genio Futurista di Giacomo Balla (che ornava la scalinata del Grand Palais) e altri arazzi e mobili progettati da Fortunato Depero, nonché alcune scenografie di Enrico Prampolini. Contigui al futurismo, le visionarie opere di Sexto Canegallo e Cornelio Geranzani testimoniano invece alcune aperture al certo decorativismo internazionale.

Molti i ritratti femminili su cui svetta uno dei dipinti più rappresentativi di Giulio Aristide Sartorio e di quella luminosa stagione, detta “di Fregene”, in cui l’artista immortalava la compagna, l’attrice Marga Sevilla, assieme ai suoi bambini.

[Vittorio Zecchin, Pannello in mosaico raffigurante animali esotici, Marco Arosio, Milano]

Più corrispondenti al Déco francese invece le opere di Mario Reviglione tra cui Zingaresca e il Ritratto della signora Cavagnari Gori vicino al celebre ritratto della scrittrice Amalia Guglielminetti.

Questa mostra amplia inoltre gli estremi cronologici finora utilizzati, 1919-1939, includendo gli anni antecedenti il primo conflitto mondiale e contrappuntando il percorso espositivo da alcune ricostruzioni storiche di occasioni rilevanti come le Biennali di Arti Decorative di Monza, nonché alcuni focus su due personalità influenti degli anni ‘20: la gallerista e couturier Maria Monaci Gallenga e Riccardo Gualino.
Catalogo edito da Silvana Editoriale.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 18 novembre 2022

IL DÉCO IN ITALIA, L’ELEGANZA DELLA MODERNITÀ
2 dicembre 2022 – 10 aprile 2023
Apertura serale festività natalizie

Forte di Bard
11020 Bard -Valle d’Aosta (Italia)
T. +39 0125 833811
info@fortedibard.it
www.fortedibard.it

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