Al Museo MAN, la scalinata Potëmkin fra cinema e architettura. Mostra in collaborazione con National University Lviv Polytechnic e Archivio dello Stato della Regione di Odessa, Polo Territoriale Universitario di Agrigento – Università degli Studi di Palermo.

Questa inedita mostra è dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, La corazzata Potëmkin del 1925. Architettura e cinema si alternano lungo tutto il percorso espositivo, tra l’analisi costruttiva della scalinata e i fotogrammi di un film che ha fatto scuola.

[Copia di Corazzata Potemkin, courtesy Cineteca Milano]

Il progetto originario della scala, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell’Ottocento, dall’architetto Francesco Carlo Boffo la cui biografia è rimasta per decenni avvolta nel mistero, in bilico fra una tradizione orale che lo legava alla Sardegna e nuovi tasselli documentari che la mostra oggi rivela lungo il percorso, grazie a recenti scoperte d’archivio.

Dopo la mostra dedicata a Picasso e alla genesi di Guernica (vedi notizia DeArtes qui) il Museo MAN di Nuoro, con la mostra “Odessa Steps. La Scalinata Potëmkin fra cinema e architettura”, dal 3 marzo al 25 giugno 2023, torna a riflettere su un episodio storico che ha tuttavia una valenza di attualità, nel contesto del tragico conflitto in Ucraina. Il gemellaggio con istituzioni ucraine assume un valore di sostegno e vicinanza culturale e civile. Infatti l’esposizione, a cura di Giovanni Francesco Tuzzolino e Federico Crimi con il contributo di Paolo De Marco, si realizza in collaborazione con Polo Territoriale Universitario di Agrigento – Università degli Studi di Palermo e con National University Lviv Polytechnic Archivio dello Stato della Regione di Odessa.

APPROFONDIMENTO

[Richelieu]

L’ARCHITETTO FRANCESCO CARLO BOFFO
Quella di Francesco Carlo Boffo (1796-1867) è una figura di grande interesse, sia per la sperimentazione architettonica di temi legati allo spazio urbano, sia per il suo ruolo di interprete della cultura architettonica italiana, già vivissima fra Russia e Ucraina sin dalla ricostruzione del Cremlino di Mosca nel Rinascimento, e che ha conferito alla multiculturale Odessa, crogiolo di varie culture e città cosmopolita oltre che porto franco, quell’inconfondibile volto classico tradito altresì dalla scelta di un nome greco per la città.

Boffo è l’autore principale di molti spazi pubblici, di architetture rappresentative e della stessa scalinata simbolo del luogo, che congiunge la spianata del porto alla Piazza de Richelieu, lungo un asse ideale che la mostra restituisce attraverso i disegni forniti eccezionalmente dall’Archivio di Odessa, planimetrie originali in prestito da prestigiosi istituti italiani, fra cui la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e l’Archivio di Stato di Torino, oltre alla ricostruzione dei disegni e di un modello in scala realizzati grazie alla collaborazione con il Polo Territoriale Universitario di Agrigento dell’Università degli Studi di Palermo.

[Manifesto del 1960]

IL FILM DI ĖJZENŠTEJN E LE OPERE IN MOSTRA
La storia di Boffo e della “sua” scalinata non poteva non intrecciare quella di una pellicola che ha reso universalmente noto questo panorama, trasformando un capolavoro dell’architettura dell’Ottocento in un’icona del grande schermo, complice il montaggio serrato, violento e drammatico della famosa sequenza di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, scolpita nell’immaginario comune. In mostra, una video installazione ne racconta la genesi. Nel testo a catalogo del critico cinematografico Roberto Nepoti si legge: «È un segno indiscutibile di iconicità il fatto che la sequenza sia in assoluto la più citata di tutta la storia del cinema, sia in forma di omaggio sia in forma di parodia, da parte di innumerevoli emuli del maestro russo…».

[Sudkovski, Odessa Pieri 1885 Kumu Eesti, Kunstimuseum, Tallin, Estonia]

Ad arricchire la mostra, due dipinti romantici di notevole qualità: una marina in tempesta di Ivan Konstantinovič Ajvazovskij del 1897, concessa dal Museo Nazionale di Varsavia, e un grande porto di Odessa di Rufim Gavrilovitš Sudkovski del 1885, in arrivo dal Kunstimuseum di Tallin, in Estonia. Curiosa la presenza di alcuni rari ex voto con scene di brigantini sardi nella baia di Odessa, prima e durante la guerra di Crimea. Catalogo edizioni Libria.

C.S.M.
Ufficio Stampa, febbraio 2023
Immagine di copertina: manifesto corazzata Potëmkin 1925

ODESSA STEPS. LA SCALINATA POTËMKIN FRA CINEMA E ARCHITETTURA
3 marzo – 25 giugno 2023

 MAN – Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 27 – 08100 Nuoro
tel +39.0784.252110
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