Dal kimono della Duse alla guaina sexy di Madonna. Uffizi: riapre il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti. In scena il secolo dei mille stili, il Novecento.  

Dodici nuove sale con una selezione di oltre 50 abiti e tanti accessori.  Ci sono il teatrale ‘mantello-kimono’ creato da Mariano Fortuny per Eleonora Duse, la tunica ‘flapper’ anni Venti di Chanel, lo splendore delle paillettes della mise indossata da Franca Florio e gli abiti da sera sgargianti di Elsa Schiaparelli, fino al lusso regale delle creazioni di Emilio Schubert, il sarto delle dive negli anni Cinquanta: celebri i suoi capi per Gina Lollobrigida e Sophia Loren.

[Abito Fortuny per Eleonora Duse]

E ancora, le stravaganze geometriche del vestito di Patty Pravo ideato nei primi Ottanta da Gianni Versace, la sensualità essenziale della guaina nera firmata Jean Paul Gaultier e resa celebre da Madonna, l’allure da sogno della collezione di Gianfranco Ferré per Dior negli anni Novanta.

La storia del gusto nella moda nel secolo dai mille stili, il Novecento, insieme a quella dei primi anni del millennio attuale – in mostra pezzi di Miuccia Prada, Giorgio Armani, John Galliano – è esposta e raccontata attraverso una selezione di capolavori nel rinnovato Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, riaperto il 12 dicembre 2023 dopo una chiusura triennale dovuta prima al Covid e quindi a un complesso lavoro di riallestimento.

12 nuove sale, più l’ottocentesco Saloncino da Ballo, tornano ad essere visitabili a quarant’anni dalla fondazione di questa straordinaria sezione delle Gallerie: sterminata la raccolta, formata da oltre 15mila pezzi dal Cinquecento ad oggi. Si inizia con una selezione di oltre 50 abiti tra quelli che ne costituiscono il vanto, corredati da una sontuosa scelta di scarpe, cappelli ed altri accessori.

L’inaugurazione del 12 dicembre 2023 costituisce il primo atto del rinnovo totale del Museo della Moda e del Costume: in primavera saranno pronte per i visitatori altre dieci sale, con in mostra i più suggestivi costumi della nobiltà e aristocrazia dal Cinquecento all’Ottocento, insieme a una sala interamente dedicata ai gioielli.

CENNI STORICI SUL MUSEO DELLA MODA DI PALAZZO PITTI
Il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti fu inaugurato col nome di Galleria del Costume l’8 ottobre 1983 da Kirsten Aschengreen Piacenti, figura cardine nella formazione dell’attuale complesso museale di Palazzo Pitti. L’idea di istituire una galleria dedicata ai costumi storici – la prima in Italia – era maturata alla fine degli anni Settanta, nell’ambito della risistemazione del Museo degli Argenti, di cui Piacenti era direttrice. Subito dopo l’apertura del Museo, Tirelli offrì in dono un consistente nucleo della sua collezione, composto non solo da abiti storici di grande pregio, ma anche da costumi di scena accompagnati da bozzetti che ne documentavano la genesi creativa.

Tra gli autori dei materiali teatrali, cinematografici e televisivi figuravano i nomi di Piero Tosi, Pier Luigi Pizzi, Gabriella Pescucci, Gae Aulenti, Vera Marzot, Carlo Diappi, Alberto Verso, Fabrizio Monteverde e Bice Brichetto.

Durante gli anni della direzione Piacenti la collezione crebbe in maniera esponenziale. Tra le donazioni più significative vi furono quelle Tornabuoni-Lineapiù, Emilio Pucci e Roberta di Camerino.

[Sala anni 80. Sulla destra, guaina Jean Paul Gaultier per Madonna]

Nel decennale della nascita del museo la raccolta contava migliaia di pezzi e aveva al suo attivo, oltre a cinque selezioni permanenti, nove mostre tematiche, ognuna dedicata ad un aspetto particolare della evoluzione della moda. Alla direzione Piacenti, conclusa nel 1996, seguirono quelle di Carlo Sisi e di Caterina Chiarelli.

Negli ultimi anni, con Eike Schmidt a capo delle Gallerie degli Uffizi, il museo della Moda aperto le proprie collezioni alla contemporaneità, grazie anche a recenti donazioni elargite dal Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine che hanno consentito di integrare numerosi pezzi maschili con le collezioni preesistenti, principalmente incentrate sulla moda femminile.

Il patrimonio del museo è stato inoltre interamente digitalizzato, attraverso campagne fotografiche e di catalogazione, per inserire le collezioni del museo all’interno degli Archivi Digitali delle Gallerie.

SCHMIDT, APPELLO A INFLUENCER E CREATOR: DONATE ANCHE VOI AL MUSEO DELLA MODA A PALAZZO PITTI
«Volevo ricordare l’ importanza dei donatori per la formazione della inestimabile collezione del museo della moda e del Costume di Palazzo Pitti. L’appello che ora lancio è di continuare con le donazioni per gli anni a venire; è un appello rivolto a tutti, ma specialmente a stilisti, attori, cantanti, come in passato ma ora aggiungiamo anche influencer e creators: donate, per rendere sempre piú bello questo museo unico nel nostro Paese». Lo ha detto durante l’inaugurazione del Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.

C.S.m.
Testo e immagini: Ufficio Stampa Uffizi, 12 dicembre 2023

Palazzo Pitti
Piazza de’ Pitti, 1 – 50125 Firenze
Tel. 055 294883
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