In questo momento di dolore per le nostre amate città, la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo e la Fondazione Teatro Grande di Brescia si stringono attorno alle proprie comunità e rafforzano il loro storico patto di amicizia e collaborazione. Condividendo l’impegno dei rispettivi Sindaci, le due Istituzioni culturali si mettono a disposizione delle proprie città e delle Amministrazioni per contribuire a progettare un futuro ancor più solidale, forte e unito. Lo spirito che accomuna le città di Bergamo e Brescia, così come la Fondazione Teatro Donizetti e la Fondazione del Teatro Grande, sta nella consapevolezza dell’importanza straordinaria della cultura come strumento di rinascita, crescita e speranza per l’intera popolazione. Lavorare insieme dunque per costruire per il nostro meraviglioso pubblico e per il territorio un domani ancora più condiviso e partecipato.

Giorgio Berta, Presidente Fondazione Teatro Donizetti Franco Bossoni, Presidente Fondazione del Teatro Grande di Brescia

Massimo Boffelli, Direttore Fondazione Teatro Donizetti Umberto Angelini, Sovrintendente e Direttore artistico Fondazione del Teatro Grande di Brescia

C.S.
Fonte: Ufficio Comunicazione Teatro Grande Brescia

“PRONTO, GAETANO?” DONIZETTI ENTRA NELLE CASE DEGLI ABBONATI.
In questo periodo di quarantena, convinto sostenitore di #iorestoacasa, il festival Donizetti Opera desidera non lasciare soli gli abbonati, per essere tutti #unitimadistanti.
Considerato il protrarsi del periodo individuato dal DCPM, nasce “Pronto, Gaetano?”: da giovedì 2 aprile sarà possibile conversare al telefono con il direttore artistico del Festival Francesco Micheli, il direttore musicale Riccardo Frizza e il direttore scientifico Paolo Fabbri; per farlo basterà chiamare al numero 035 0668692 e lasciare i propri recapiti alla segreteria telefonica per poter essere richiamati.
Un’iniziativa spontanea e carica di affetto che, nel rispetto del lutto che affligge la collettività, il Festival Donizetti Opera sente importante per una città tanto colpita dalla pandemia come Bergamo. Mentre le Istituzioni governative stanno dispiegando tutti gli sforzi possibili per la salute, le Istituzioni culturali hanno il dovere di sostenere il morale e di aiutare le persone a guardare avanti, soprattutto in un territorio che sta vivendo un inatteso dramma collettivo.
La disponibilità di Francesco Micheli, Riccardo Frizza e Paolo Fabbri al dialogo telefonico con chi per ora è costretto a rimanere a casa per ridurre l’ascesa dei contagi, desidera essere un modo diverso per trascorrere il tempo in casa pensando alle proprie passioni, alla musica di Donizetti in questo caso, alle edizioni passate del festival e soprattutto a quella che verrà nei prossimi mesi, alla riapertura del Teatro Donizetti che ci auguriamo possa avvenire presto, divenendo la festa della rinascita bergamasca.
  
www.gaetanodonizetti.org / info@fondazioneteatrodonizetti.org

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Festival Donizetti Opera di Bergamo

TEATRO GRANDE DI BRESCIA
LA FESTA DELL’OPERA DA’ APPUNTAMENTO AL 2021
Alla luce delle ultime indicazioni delle Autorità competenti e il ragionevole prolungamento della impossibilità per i Teatri di organizzare attività di spettacolo, la Fondazione del Teatro Grande annuncia la sospensione di tutte le rappresentazioni previste per il mese di aprile 2020. La Fondazione del Teatro Grande comunica inoltre che, valutata la drammaticità dell’emergenza sanitaria che in questi mesi sta colpendo con particolare violenza la città e la provincia di Brescia, si ritiene opportuno annullare l’edizione 2020 della Festa dell’Opera prevista per il prossimo 6 giugno. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione e il Sovrintendente lo hanno deciso anche come forma di partecipazione e rispetto per la sofferenza e il lutto del territorio bresciano. Tutti gli organi della Fondazione concordano nel pensiero che questa sia la decisione migliore per allontanare ogni forma di rischio sanitario anche laddove la situazione migliorasse nei prossimi mesi, cosa che tutti auspichiamo. La Fondazione ringrazia gli artisti, le Istituzioni, i sostenitori e i tanti soggetti che in tutti questi mesi hanno messo idee, progetti ed energie per la realizzazione del grande evento cittadino. Un pensiero affettuoso va al nostro pubblico a cui diamo appuntamento per l’edizione del prossimo anno.

teatrogrande.it info@teatrogrande.it

C.S.
Fonte: Ufficio Comunicazione Teatro Grande Brescia

FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE DI BRESCIA E BERGAMO
La drammatica emergenza sanitaria che sta aggredendo tutti i Paesi e il nostro in particolare ma che nelle città di Brescia e Bergamo si è particolarmente accanita impedisce lo svolgimento del Festival Pianistico Internazionale nelle date già indicate, a partire dall’inaugurazione del 25 e 26 aprile.
Pertanto il Festival è temporaneamente sospeso e sarà riprogrammato, nei termini possibili, tenendo conto degli sviluppi della situazione sanitaria e della disponibilità dei teatri e degli artisti. Resta infatti ferma la convinzione che l’arte, e la musica in particolare, sia tra i più efficaci strumenti di rinascita alla fine di un tunnel che sta segnando le nostre Comunità. Il Festival si fonda sul suo appassionato e competente pubblico e sulla disponibilità dei suoi Sostenitori e confida in essi per proseguire il proprio impegno con rinnovato entusiasmo.
In considerazione di questo, il Festival Pianistico ringrazia vivamente i Sostenitori e gli Abbonati che, pur in un momento così difficile, hanno rinnovato o  sottoscritto l’abbonamento per l’edizione del 2020. Ringrazia il pubblico e gli appassionati che si stanno costantemente interessando alle sorti dell’edizione che ci accingevamo ad aprire, manifestando attaccamento e amicizia. Ringrazia la Stampa che in questi mesi pur sottoposta ad un lavoro incessante e di assoluta urgenza sulla cronaca ha continuato a informare il pubblico mantenendo attenzione e visibilità sul Festival.

Il Presidente Andrea Gibellini e il Direttore Artistico Pier Carlo Orizio

www.festivalpianistico.it

C.S.
Fonte: LR Comunicazione

UMBERTO ANGELINI CONFERMATO SOVRINTENDENTE  E DIRETTORE ARTISTICO DEL TEATRO GRANDE

 Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Teatro Grande, riunitosi in data 8 aprile 2020, ha scelto di riconfermare per i prossimi 5 anni l’incarico di Sovrintendente e Direttore Artistico al Dott. Umberto Angelini. Un segno di apprezzamento per il suo operato e la conferma della volontà di proseguire il percorso di eccellenza avviato dalla Fondazione in questi anni.
In questi anni il Dott. Angelini ha disegnato e costruito la rinascita del Teatro Grande trasformandolo in un Teatro di Tradizione orgoglioso della sua storia, ma capace di essere al centro della scena contemporanea. Sotto la sua gestione il numero degli spettatori è quadruplicato e sono tanti i giovani che oggi frequentano le sale del Massimo cittadino (circa il 30%), il patrimonio netto è aumentato del 226%, il volume delle entrate complessive della Fondazione è aumentato del 171% ed è stata avviata una importante politica di turismo culturale che ha aperto il Teatro anche in orario extra spettacolo, incrementando quindi il numero di visitatori del 117%.
Inoltre negli ultimi anni il Dott. Angelini ha messo in campo risorse e capacità per creare una connessione forte tra il Teatro Grande e il tessuto sociale, offrendo occasioni di cultura a coloro che versano in condizioni di svantaggio e trasformando il Teatro e le sue attività in uno strumento di cambiamento per la comunità, di miglioramento della qualità della vita. Un percorso che sia il pubblico sia la critica hanno riconosciuto e premiato (Premio Danza&Danza 2011, Premio Abbiati per la Scuola 2013 per lo spettacolo Brimborium!, Premio “Filippo Siebaneck” 2013 per la Festa dell’Opera, Premio Franco Enriquez 2019 per la direzione artistica di Teatri e Festival).Con questa scelta il Consiglio di Amministrazione ha ribadito la fiducia nel dott. Angelini come guida competente e sicura anche per affrontare le difficili sfide poste dall’emergenza sanitaria in corso. 

C.S.
Fonte: Ufficio Comunicazione Teatro Grande Brescia

LA MESSA DI REQUIEM DI GAETANO DONIZETTI DIFFUSA SUL WEB COME OMAGGIO ALLE VITTIME DELLA PANDEMIA
In occasione del Venerdì Santo (10 aprile 2020) la Fondazione Teatro Donizetti e il festival Donizetti Opera con il Comune di Bergamo rendono omaggio alle vittime della pandemia che così duramente sta colpendo la popolazione mondiale e in particolare il territorio bergamasco, rendendo disponibile sui vari canali social istituzionali (Facebook, YouTube, sito etc) la registrazione audio della Messa di Requiem di Gaetano Donizetti nell’esecuzione realizzata nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo nel 2017.
Sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera, il direttore bergamasco Corrado Rovaris, insieme a Carmela Remigio (soprano), Chiara Amarù (mezzosoprano), Juan Francisco Gatell (tenore), Andrea Concetti e Omar Montanari (bassi). Il Coro Donizetti Opera era diretto da Fabio Tartari; l’organista era Marco Cortinovis.
La trasmissione è realizzata grazie alla disponibilità dell’etichetta discografica Dynamic, con la quale da anni il festival collabora e che in queste settimane di quarantena è al fianco di molte istituzioni musicali condividendo online i materiali del proprio catalogo. Questa edizione bergamasca del Requiem è infatti disponibile su cd nel catalogo dell’etichetta genovese.
L’ascolto della registrazione è accompagnato da alcune immagini fotografiche del concerto scattate da Gianfranco Rota.
 
La Messa di Requiem fu composta da Gaetano Donizetti nel 1835 per la morte di Vincenzo Bellini ed eseguita per la prima volta proprio nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 28 aprile del 1870, quindi dopo la morte del bergamasco. L’occasione del 2017 era il 220° dies natalis di Donizetti (29 novembre 1797) nella Basilica dove riposano le spoglie del compositore e del suo maestro, Giovanni Simone Mayr.
«Al principio dell’ottobre 1835» – scrivono Livio Aragona e Federico Fornoni nel Quaderno della Fondazione 52 La dedizione degli operisti dedicato al Requiem – «giunse la notizia della prematura morte di Bellini avvenuta a Puteaux, nei pressi di Parigi, il 23 settembre. Donizetti ne fu presumibilmente addolorato. Una prima reazione fu la composizione di un Lamento per la morte di Bellini su versi di Andrea Maffei, per canto e pianoforte, sollecitata dall’editore Ricordi. Donizetti accolse la proposta con il solito impeto: “io ho molto da fare, ma un attestato di amicizia per il mio Bellini va avanti tutto”. Ma il sincero sconcerto e l’amicizia al solito generosa, Donizetti la manifestò con un lavoro di proporzioni decisamente più ampie, la Messa di Requiem. Iniziò a comporla nell’ottobre 1835, e non la completò: mancano il “Sanctus”, il “Benedictus” e l’“Agnus Dei”:
I motivi per i quali non riuscì a portare a termine il lavoro e a dirigerlo dove probabilmente era stato programmato, cioè al Conservatorio di Napoli, sono legati al progetto di rappresentazione alla Scala della Maria Stuarda. […] Pur non risultando completo nel suo assetto liturgico, il Requiem costituisce un’affascinante e consapevole fusione di stile sacro e teatrale, e manifesta una conoscenza ancor viva delle composizioni di Mayr per Santa Maria Maggiore e della pratica liturgico-musicale del primo Ottocento. […] L’autografo del Requiem si trova a Napoli, nella biblioteca del Conservatorio San Pietro a Maiella. È composto di una serie di fascicoli di varie dimensioni, stesi presumibilmente in momenti diversi, con numerosi interventi, correzioni, aggiustamenti. Come se il compositore avesse ripreso e messo insieme pezzi composti in tempi differenti e a cui avesse dato forma più unitaria nell’atto di riunirli in un’opera unica. […] Nelle ultime pagine dell’autografo si trova rilegata insieme al resto dei fascicoli una parte d’organo nella quale sono indicate con la sola nota del basso un certo numero di cadenze da improvvisare tra le sezioni della Messa, richiamate poi da indicazioni corrispondenti nel resto dell’autografo, e soprattutto una cadenza iniziale sul re, da eseguirsi prima dell’inizio dell’opera. È dunque del tutto plausibile che Donizetti avesse progettato di avviare il suo Requiem con un’introduzione d’organo, come se volesse ravvivare l’antica prassi delle ‘toccate avanti la messa’».

www.gaetanodonizetti.org / info@fondazioneteatrodonizetti.org

C.S.
Fonte: Ufficio stampa festival Donizetti Opera di Bergamo