Al Museo Nazionale Collezione Salce sono esposti 21 manifesti, più uno nuovo creato appositamente da Renato Casaro.  

L’originale viaggio nel cinema di Pier Paolo Pasolini apre i battenti a Treviso nella chiesa di San Gaetano, annessa al museo, da poco restaurata e che per la prima volta diventa sede espositiva (vedi notizia DeArtes qui). La mostra “Pier Paolo Pasolini. Manifesti per il suo cinema”, che si può ammirare dal 5 marzo sino al 3 luglio 2022 (prorogata fino al 4 settembre), nasce dalla collaborazione tra il Museo Nazionale Collezione Salce (Direzione Regionale Musei Veneto), la Cineteca del Friuli e Suasez.

Sono esposti 21 manifesti, tutti provenienti dal Fondo Gianni Da Campo della Cineteca del Friuli di Gemona del Friuli. Ad accompagnarli, un nuovo manifesto dedicato al centenario pasoliniano, appositamente creato da Renato Casaro, il grande cartellonista trevigiano cui è dedicata, sino al primo maggio, una antologica (vedi notizia DeArtes qui).

Daniele Ferrara, Direttore Regionale Musei Veneto evidenzia che dal 1961 al 1975, anni in cui Pasolini realizzò i suoi film, la promozione cinematografica era affidata prevalentemente ai supporti cartacei, manifesti, locandine e fotobuste. La realizzazione di alcune di queste affissioni venne affidata a celebri pittori, in altri casi a grafici che impaginavano materiale fotografico, a seconda delle esigenze della produzione e della distribuzione.

ALCUNI MANIFESTI: GLI AUTORI
Per la locandina di Accattone Pasolini aveva beneficiato dell’apporto di pittori importanti come Corrado Cagli, Carlo Levi, Mino Maccari e Anna Salvatore che avevano ognuno disegnato un manifesto. Il pittore ufficiale però fu Alessandro Simeoni, in arte Sandro Symeoni che ritrae il protagonista Vittorio Cataldi (Franco Citti) in un cromatismo scuro.

La locandina di Mamma Roma è una composizione grafica di Gigi De Santis che mostra una fotografia in cui Mamma Roma abbraccia il figlio Ettore mentre questi guida una motocicletta. La locandina di Rabbia è dello Studio Ravalli, e in essa Pasolini si mette in posa a sinistra per contrapporsi a Giovannino Guareschi collocato a destra. Comizi d’amore (1964) venne illustrato dal pittore Mauro Innocenti in arte Maro, e ritrae due ragazzi abbracciati.

Uccellacci e uccellini (1966) è un disegno di Carlantonio Longi, mentre Edipo re (1967) è realizzato da Roberto De Seta, in arte Bob De Seta. Anche Teorema (1968) è di Bob De Seta, e vi domina il volto di Terence Stamp, con l’immagine di Silvana Mangano sottostante. Porcile (1969) venne dipinto da uno dei più importanti pittori di cinema Angelo Cesselin. Enrico De Seta è il grafico, oltre che disegnatore, del film Medea (1969) con Maria Callas, dove vennero montate alcune foto di Mario Tursi.

Dato il grande numero di iniziative dedicate a Pasolini in ogni parte d’Italia, si invita a effettuare una ricerca utilizzando l’apposito tasto nella nostra home page: www.deartes.cloud

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, marzo 2022
Immagine di apertura: Pasolini visto da Renato Casaro

PIER PAOLO PASOLINI. MANIFESTI PER IL SUO CINEMA
5 marzo – 3 Luglio 2022 (prorogata fino al 4 settembre)

Museo Nazionale Collezione Salce
Chiesa di San Gaetano
Via Carlo Alberto, 31 – 31100 Treviso
Tel +39 0422 591936
drm-ven.collezionesalce@beniculturali.it
www.collezionesalce.beniculturali.it