Apre al pubblico il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. Documenti, immagini, storie narrate da attori, dall’Unità d’Italia a oggi.

Tre anni tra progettazione e realizzazione, 2.800 mq di edificio restaurato (inizio lavori: vedi notizia DeArtes qui), 16 aree espositive, 20 professionisti di Gnosis Progetti tra architetti, ingegneri, restauratori architettonici e artistici, geologi, due imprese per l’esecuzione dei due lotti di intervento sotto la direzione del Comune di Genova. E poi 70 postazioni multimediali, 65 monitor, 25 proiettori laser Panasonic. Il tutto, per raccontare oltre 200 storie di emigrazione attraverso oltre 1300 immagini d’archivio. Per le riprese, sono stati coinvolti circa 60 attori con la partecipazione speciale di Massimo Olcese. Questi sono i numeri della rinascita del MEI, Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, che ha inaugurato l’11 maggio 2022.

Il nuovo MEI nasce dall’accordo tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, la Regione Liguria e il Comune di Genova con la volontà di raccontare i molteplici aspetti del fenomeno migratorio italiano dall’Unità d’Italia a oggi. Il riallestimento multimediale è visitabile all’interno della Commenda di San Giovanni di Prè e vive in stretta relazione con il Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e il Galata Museo del Mare.

Da Genova milioni di italiani partirono diretti alle Americhe, all’Africa, all’Asia e all’Australia, lasciando tutto per affrontare un viaggio senza ritorno. Il MEI nasce per raccontarne le storie dal punto di vista umano, storico, sociologico. Un museo innovativo e multimediale, dove i visitatori possono interagire con spazi e oggetti e vivere esperienze immersive.

L’allestimento valorizza il prezioso patrimonio d’archivio, a cui si aggiungono materiali originali audio e video appositamente realizzati per le postazioni multimediali. Gli attori provengono da aree specifiche dell’Italia (Piemonte, Veneto, Sicilia, Napoli) per preservare l’esatta cadenza regionale. Sono stati coinvolti anche attori madrelingua: americano, argentino, portoghese, francese belga e svizzero/tedesco.

IL MUSEO
Si sviluppa su 3 piani all’interno della Commenda di San Giovanni di Pré, un “ospitale” del XII secolo. Dai pellegrini alle Crociate, all’emigrazione dell’Ottocento, la Commenda è stata per secoli luogo di accoglienza e punto di passaggio per una umanità in transito. 

Il Museo è articolato su 16 Aree che comprendono l’arco temporale dall’Unità d’Italia (e ancora prima) fino alla contemporaneità. Infatti le migrazioni non si sono mai fermate: sono aumentate o diminuite nel corso del tempo, hanno cambiato destinazione, ma l’Italia è stata e continua a restare un luogo da cui si parte verso il mondo, in cui si torna e in cui si arriva.   

Lungo il percorso si incontrano migranti di epoche diverse. La narrazione avviene attraverso fonti di prima mano, come le autobiografie, i diari, le lettere, le fotografie, oppure attraverso i giornali, i documenti conservati da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, associazioni, che fanno parte della grande rete di collaborazione che il MEI ha costruito in oltre quattro anni di lavoro di ricerca.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, maggio 2022

MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana
Piazza della Commenda, 16126 Genova
https://www.museidigenova.it/it/mei-museo-dellemigrazione-italiana