Mantova, Festivaletteratura: gli allievi del Teatro Stabile di Torino nella lettura drammatizzata de “Il ciambellone”.

Nella raccolta sala del Cinema Oberdan, ha preso il via quest’anno un nuovo progetto ideato da Luca Scarlini, che prevede la messa in scena di atti unici scarsamente rappresentati di grandi autori del Novecento italiano. La prima proposta di questo breve ciclo ha riguardato uno dei capolavori di umorismo di Achille Campanile (1899 – 1977), vincitore nella sua carriera letteraria di due Premi Campiello.

Spiega Scarlini nella succinta introduzione, che Campanile è il maestro della scemenza universale. Le sue parole sono proiettili verbali d’attualità, tra un campo di battaglia e un manicomio.

Il testo del 1925 “Il ciambellone” parla di una coppia in procinto di sposarsi, di una strampalata famiglia borghese e di uno zio che porta in dono un dolce gigantesco e di consistenza marmorea, che avrà effetti mortali per gli assurdi tentativi del gruppo di farlo a fette.

Cecilia Bramati, Hana Daneri, Matteo Federici e Samuele Finocchiaro sono impegnati in una lettura drammatizzata. Il che si traduce in leggii, pochi ma significativi gesti, e l’espressività incentrata sulla voce. E sull’interpretazione, oltre che dei dialoghi, anche delle altrettanto divertenti didascalie, passate dall’uno all’altro dei giovani attori della Scuola del Teatro Stabile di Torino. I quali hanno reso giustizia a Campanile, al suo umorismo surreale, ai giochi di parole, ai nonsense che oggigiorno possono apparire ingenui nondimeno sono sempre capaci di scatenare risate.

Conclude Scarlini: il teatro del 900 è divertente: ditelo ai vostri amici!

Maria Luisa Abate
Mantova, Festivaletteratura, Cinema Oberdan, 8 settembre 2022
Contributi fotografici: MiLùMediA for DeArtes

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