La passione per il teatro, l’opera, la musica, il balletto sono da sempre di casa nel Polesine, dal capoluogo Rovigo all’intero territorio. Un fenomeno quasi unico, per capillarità di presenze. Esiste infatti traccia documentata di almeno una cinquantina di “Teatri Sociali” attivi anche in paesi di poche anime nel Delta del Po, nati quasi tutti da privati che si autotassarono per costruirli e poi per sostenerne le attività, soprattutto in campo musicale. Della stragrande maggioranza di queste sale non resta che la memoria negli archivi. Dopo la crisi attraversata nel ‘900, molte vennero abbandonate o abbattute, altre trovarono una sopravvivenza effimera come cinema. Poi il buio.

Oggi, di questo straordinario patrimonio sopravvivono sette teatri storici. Sei di essi sono attivi: il Sociale di Rovigo, il Comunale e il Ferrini di Adria, e quelli di Badia Polesine, Loreo e Lendinara. Tutti restaurati grazie al concorso di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Per il settimo teatro, liberty, di Castelmassa, il restauro è in corso. Oltre a quelli in mostra, si aggiungono altri teatri attivi in Polesine.

Maria Callas

I sette luoghi storici sono costellati di piccole grandi vicende che sono parte della storia italiana della musica e del costume. Tra i tanti debutti, quelli di Beniamino Gigli, poco prima dell’entrata dell’Italia nelle Grande Guerra, ne La Gioconda di Ponchielli, e nel ’44 di Renata Tebaldi nel Mefistofele di Arrigo Boito. Dal Sociale sono passati Maria Callas, nel ’48 nel ruolo di Aida, e nel 1962 Luciano Pavarotti nei panni del Duca di Mantova in Rigoletto.

Poi le inaugurazioni storiche, come quella in doppia data al Sociale del capoluogo. Per la sua solenne apertura, il 3 marzo del 1819 venne messa in scena L’ombra di Fetonte quale “Omaggio della riconoscenza rodigina cantato per musica, da rappresentarsi nella faustissima circostanza in cui la Sacra Cesarea Maestà Francesco Primo, Imperatore d’Austria…onora coll’Augusta presenza Sua la Città Regia di Rovigo”.  Bloccato l’Imperatore da una indisposizione, in teatro lo rappresentò l’Imperatrice. L’inaugurazione ufficiale avvenne il mese successivo, con Adelaide di Borgogna. L’Imperatore giunse al Sociale solo il 21 luglio, ne ammirò l’architettura e annotò nel suo diario quanto le donne presenti fossero ben vestite.

Adria. Teatro Comunale – foto Giovanni Hanninen

Per l’inaugurazione del Teatro Cotogni di Castelmassa, il 23 agosto 1884, fu scelto Il Barbiere di Siviglia di Rossini, con la partecipazione del famoso baritono Antonio Cotogni. Di tutt’altro genere fu un altro debutto memorabile: il Comunale di Adria accolse la prima tappa del tour italiano dei giovanissimi Genesis (vedi nota DeArtes qui).  

Le architetture sono descritte attraverso le immagini del fotografo Giovanni Hänninen e del videomaker Alberto Amoretti. Le curatrici della mostra, Maria Ida Biggi e Alessia Vedova, hanno recuperato documentazioni e disegni originali cui si aggiungono materiali storici forniti dagli stessi teatri. Si trovano documenti come affiches, libretti d’opera spesso autografati dai compositori, foto dedicate dai grandi interpreti, filmati, scenografie, costumi…

In contemporanea con questa mostra allestita a Palazzo Roncale, nel dirimpettaio Palazzo Roverella il pubblico può ammirare l’esposizione “Arte e Musica” (vedi approfondimento DeArtes qui).

M.F.C.S.
Fonte: Studio Esseci, 20 aprile 2021

QUANDO GIGLI, LA CALLAS E PAVAROTTI…
I TEATRI STORICI DEL POLESINE
26 aprile – 27 giugno 2021 (le date sono subordinate alle disposizioni anti-covid)
Prorogata fino al 4 luglio 2021
Ingresso gratuito

Palazzo Roncale
Piazza Vittorio Emanuele II, 25 – Rovigo 45100
Contact Center: tel. 0425 46 0093

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