Nel segno dell’impegno “green” assunto dal Parco archeologico del Colosseo a Roma, dopo anni di chiusura l’acqua è tornata a scorrere nella Fontana delle Pelte, ubicata nel cortile inferiore, un tempo porticato, della Domus Augustana, il settore privato dell’immenso palazzo voluto dall’imperatore Domiziano sul Palatino. La fontana in età romana allietava le passeggiate della corte imperiale tra lo Stadio e le stanze private affacciate sulla gigantesca valle del Circo Massimo.

L’intervento attuale, che ha riportato l’acqua nell’invaso perimetrale dell’antica fontana, si configura come una installazione cui è stato associato il motto latino Instar aquae tempus – Il tempo scorre incessantemente come l’acqua”, ed è stato curato dall’architetto paesaggista Gabriella Strano. L’installazione è accompagnata da note musicali e fragranze profumate, anticamente utilizzate per usi religiosi o cosmetici, che si alternano secondo ritmi stagionali o legati a festività arcaiche, ed è visibile a tutti dall’8 settembre, dall’affaccio superiore della Domus Augustana.

La decorazione presenta, ai quattro angoli, statue in metallo ispirate all’Amazzone ferita, raffigurata con la pelta (scudo) ai piedi, realizzata nel 435 a.C. in occasione di una gara indetta dal Santuario di Artemide a Efeso.

Prosegue così l’opera di rifunzionalizzazione di tutte le fontane antiche e moderne del PArCo, avviato nel giugno del 2019 con il ripristino del Ninfeo degli Specchi e della Fontana dei papiri all’interno degli Horti Farnesiani.

M.C.S.
Fonte: Ufficio stampa 8 settembre 2021

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