Ph Roberto Serra

“Il mondo interiore di Giorgio Morandi, un artista che ha abbracciato il blocco”: così si intitola l’articolo pubblicato alcuni giorni fa sul sito del prestigioso quotidiano economico-finanziario “Financial Times” in cui la critica d’arte Rachel Spence, partendo dall’attuale condizione di lockdown imposta dall’emergenza epidemiologica COVID-19, racconta come l’enigmatico pittore italiano seppe trovare ispirazione per la sua straordinaria vicenda artistica in una condizione di confino autoimposto durante gli anni del regime fascista e oltre.
 
Rachel Spence definisce il maestro bolognese «un compagno ideale per quelli di noi che stanno affrontando il confino domestico» ricordando come egli «lasciasse di rado la sua città natale, a sua volta avvolta in un’aria di solitudine, grazie alla posizione circondata da terreni e alla pletora di torri medievali e logge oscure. Oltre a un viaggio in Svizzera, escursioni nella casa estiva della famiglia a Grizzana e occasionali incursioni in Italia per assistere alle sue mostre, Morandi rimase all’interno dello spartano atelier-appartamento in via Fondazza che condivideva con le sue tre sorelle, Anna, Dina e Maria Teresa».

Da quando, lo scorso 8 marzo, la Presidenza del Consiglio  dei Ministri ha disposto la sospensione del servizio di apertura al pubblico dei musei tra le misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica COVID-19 su tutto il territorio nazionale, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna ha reagito proponendo l’iniziativa di engagement digitale “2 minuti di MAMbo”. Ogni giorno, dal martedì alla domenica, alle ore 15.00 viene proposto un nuovo video sul canale YouTube MAMbo channel https://www.youtube.com/channel/UCif0fYzUrf9BLokyjkNmD1g e successivamente rilanciato sui social media Facebook, Twitter, Instagram del museo. Le pillole video raccontano, attraverso lo sguardo di ospiti ogni volta diversi, la collezione permanente MAMbo, il Museo Morandi, le attività di mediazione del Dipartimento educativo e la mostra temporanea AGAINandAGAINandAGAINand.
Tra gli ospiti che hanno finora partecipato ai “2 minuti di MAMbo” dedicati a Giorgio Morandi: Carlo Zucchini, Eugenio Riccòmini, Catherine Wagner, Alessia Masi, Massimo Recalcati, Mario Antonio Bazzocchi, Mario Chemello.

Il silenzioso universo morandiano viene rievocato in questi giorni anche nel video dal titolo “Poetic Tranquillity” visibile sul canale YouTube de “Il Libro The Magazine of Italian Art”, raffinata rivista londinese interamente dedicata all’arte italiana nato da un’idea di Marco Voena della galleria Voena + Robilant, in cui sono visibili anche immagini dell’originale studio atelier in cui l’artista visse e lavorò fino alla morte nel 1964, l’attuale sede di Casa Morandi aperta al pubblico dal 2009.
 
Nel primo numero del periodico semestrale distribuito lo scorso novembre, il genio di Morandi è stato celebrato attraverso due contributi di Christian House, sull’influenza della sua pittura sul cinema italiano da Federico Fellini a Luca Guadagnino, e di Laura Mattioli, che ricostruisce come, a partire dalla metà degli anni Novanta, il suo lavoro, al pari di quello di pochissimi altri artisti, sia stato sempre più considerato come un punto di riferimento fondamentale e una fonte di ispirazione per generazioni di autori che utilizzano non solo il linguaggio della pittura ma anche quello della scultura e della fotografia con esiti apparentemente distanti dalla sua tecnica e dalla sua poetica.
 
In questo periodo vale dunque la pena anche per tutti noi vivere il nuovo mondo interiore segnato da un inedito isolamento, tenendo a mente le parole che Giorgio Morandi scrisse: “Si può viaggiare per il mondo e non vedere nulla. Per raggiungere la comprensione è necessario non vedere molte cose, ma guardare attentamente ciò che vedi”.

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Bologna Musei

Articolo di Rachel Spence: https://www.ft.com/content/713840f8-7a70-11ea-bd25-7fd923850377
https://www.youtube.com/watch?v=lg0liNsNRCc e https://www.illibromagazine.com/morand
https://www.illibromagazine.com/article-isolation

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Museo Morandi foto Matteo Monti

MUSEO MORANDI: IL COMUNE HA RISPETTATO LE VOLONTÀ DELLA SORELLA DEL GRANDE ARTISTA BOLOGNESE
La prima sezione civile del tribunale di Bologna ha deciso che il Comune di Bologna abbia rispettato le volontà della signora Maria Teresa Morandi, sorella di Giorgio Morandi, quando la collezione di opere del fratello è stata trasferita al MAMbo nel 2012, durante il primo mandato del sindaco Virginio Merola. In questo modo sono state respinte le domande proposte nella causa civile di primo grado dall’avvocato Elisabetta Brunelli e dal “Comitato di volontariato per il Ripristino del Museo Morandi a Palazzo d’Accursio”.

La sentenza è dello scorso 3 marzo e riconosce la correttezza dell’operato del Comune di Bologna sulla base del fatto che nell’atto di donazione del 1991 la signora Morandi “ha tenuto ben distinti lo scopo della donazione da un lato e le clausole regolatrici dall’altro”. Per il tribunale la realizzazione di una sezione specifica all’interno del MAMbo, dedicata alle opere del grande artista bolognese, rispetta queste volontà tenuto conto che anche il signor Carlo Zucchini (nominato dalla sorella custode di questi adempimenti) ha condiviso la scelta del Comune. La sentenza sottolinea che il MAMbo è una “sede prestigiosa in un luogo facilmente raggiungibile anche a piedi e all’interno della cerchia muraria cittadina”.

Esprime soddisfazione l’assessore alla cultura Matteo Lepore: «È una conferma della validità di una scelta che questa amministrazione ha compiuto e per questo vorrei ringraziare il Consiglio di amministrazione dell’Istituzione Bologna Musei che già nel 2017, quando la causa è stata promossa, si era espresso a favore della permanenza del Museo Morandi nell’edificio dell’ex Forno del Pane».

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Comune Bologna


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