Esce una nuova edizione, con una veste grafica ricercata, dell’autobiografia di Salvatore Ferragamo (1898-1960), pubblicata per la prima volta in inglese nel 1957 da George G. Harrap & Co., Londra. Salvatore Ferragamo si racconta in prima persona – la narrazione è quasi fiabesca – ripercorrendo l’avventura della sua vita, ricca di genio e di intuito: da apprendista ciabattino a Bonito, un vero “cul-de-sac” in provincia di Avellino, a calzolaio delle stelle di Hollywood: le sue calzature vestirono, tra le altre celebrità, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Sofia Loren, Gloria Swanson, Joan Crawford e Greta Garbo.

Dalla lavorazione artigianale fino all’inarrestabile ascesa imprenditoriale. Instancabile lavoratore, sempre alla ricerca di qualcosa, Ferragamo dava vita alle sue creazioni attraverso un’esperienza di “ritorno alla memoria”. Non vi è limite alla bellezza e alla creatività, e infinita è la varietà dei materiali che ha utilizzato per decorare i suoi modelli, tutti concepiti per far sentire ogni donna principessa, e ogni principessa una regina.

Sophia Loren e Salvatore Ferragamo all’Open Gate Club di Roma, 28 febbraio 1955 © Museo Salvatore Ferragamo

«Signore e signori, la parte meno importante di questo libro è il racconto della vita di un calzolaio italiano. Tutti possiamo scrivere la nostra autobiografia, e se mi soffermo sui dettagli della mia carriera è solo perché così è più facile spiegarvi la missione alla quale sono stato chiamato: un lavoro che è la vocazione irrinunciabile della mia vita. La vita mi ha insegnato che la Natura ci dona piedi perfetti. Se si rovinano è perché le scarpe sono difettose. Ma non è necessario sottoporsi a una simile tortura, neanche in nome della vanità. Tutti possiamo camminare felici avendo ai piedi calzature comode, raffinate, splendide. Questo è il lavoro di tutta la mia vita: imparare a fare scarpe perfette, rifiutando di mettere il mio nome su quelle che non lo sono».

Il volume in uscita per Electa – corredato da un ricco apparato fotografico e disponibile anche in versione e-book e, a seguire, audiolibro – ha ispirato il film di Luca Guadagnino “Salvatore – Shoemaker of Dreams”, Fuori Concorso alla 77^ Mostra del Cinema di Venezia: la narrazione autobiografica diventa un lungometraggio documentario che delinea non solo l’itinerario artistico di Ferragamo, ma anche il suo percorso umano, attraverso l’Italia e l’America, due mondi che s’intrecciano fortemente.

Sfilata a Palazzo Spini Feroni del 1951. Sandali Kimo, invenzione di Ferragamo. In basso Salvatore Ferragamo e Emilio Schuberth, autore degli abiti © Museo Salvatore Ferragamo, Foto David Lees

SALVATORE FERRAGAMO
Nato nel 1898 a Avellino, Salvatore Ferragamo dopo avere studiato l’arte del calzolaio a Napoli apre un piccolo negozio nel suo paese. Nel 1915 emigra a Boston, per poi trasferirsi in California, prima a Santa Barbara, poi a Hollywood dove progetta calzature per le attrici del tempo, come Gloria Swanson, Joan Crawford, Greta Garbo e per le prime produzioni cinematografiche diventando presto noto come il “Calzolaio delle Star”. Dopo tredici anni di attività negli Stati Uniti, ritorna in Italia nel 1927 e si stabilisce a Firenze dove fonda l’azienda Ferragamo, oramai famosa nel mondo, brevettando modelli e innovazioni tecniche, spaziando dalle calzature più eccentriche, spesso veri e propri oggetti d’arte, a quelle più raffinate ed eleganti, che spesso hanno anticipato le invenzioni di altri designer della calzatura e il gusto del tempo.



C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Electa Mondadori, 6 agosto 2020
Immagine di apertura: Salvatore Ferragamo testa il sandalo in oro a 18 kt su una modella, 1956. © Archivio Foto Locchi