Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato esce dalle sue mura, dal 31 agosto e per due settimane, per invadere le strade della città con una campagna di affissioni pubbliche che utilizzano le immagini tratte da The Belt, progetto fotografico di Jacopo Benassi dedicato al distretto tessile pratese in collaborazione con l’Archivio Manteco.

La campagna di affissioni che anticipa la mostra Vuoto di Jacopo Benassi in apertura al Centro Pecci dall’8 settembre, risponde al desiderio del museo di varcare i suoi confini fisici e cercare un rapporto dinamico e diretto con la comunità cittadina.

Jacopo Benassi,The Belt, 2020

THE BELT
Il progetto The Belt è dedicato a Prato, città d’arte e centro riconosciuto dell’industria tessile che si contraddistingue per la fitta filiera di piccole e grandi aziende d’eccellenza capaci di lavorare grandi quantità di tessuti dismessi provenienti da ogni parte del mondo producendo, attraverso procedimenti che mixano le più alte tecnologie e i vecchi saperi artigianali, materiale rigenerato di primissima qualità. I tessuti, i macchinari, i ritratti degli artigiani e le loro mani che lavorano, le persone colte in momenti di pausa o nell’atto di consumare pasti: le immagini di Benassi mescolano elementi prosaici a immagini sacre (il pulpito di Donatello per il duomo di Prato, i dipinti di Palazzo Pretorio) per mettere in relazione carnalità e materialità dell’umanità operosa che contraddistingue Prato, alle icone della sua storia e alla tradizione artistica che traspare nei luoghi della città.
Il titolo si rifà alla Sacra Cintola, preziosa reliquia della Madonna conservata nella cattedrale di Prato quale elemento identitario della città.

VUOTO
Con la mostra Vuoto, prima personale in un museo dedicata a Jacopo Benassi a cura di Elena Magini, il museo di Prato offrirà – dall’8 settembre al 1 novembre 2020 (Prorogata fino 30 gennaio 2021) – uno sguardo completo sul lavoro potente, personalissimo, privo di mediazioni, del fotografo spezzino.

Dallo studio dell’artista parzialmente ricreato nelle sale del Centro Pecci, il progetto espositivo si sviluppa in una spazialità dilatata che accoglie alcune delle serie e dei lavori più significativi dell’autore, oltre ad alcune opere inedite legate al suo interesse per l’editoria e la produzione di libri, come ad esempio la serie The Belt.

Jacopo Benassi, BLONDIE (Debbie Harry), 2009-10

I soggetti di Benassi sono i più disparati, dall’umanità che abita la cultura underground e musicale internazionale (a partire dall’esperienza del club Btomic, gestito dallo stesso fotografo con alcuni amici) a ritratti di modelle, attrici, artisti, stilisti pubblicati nelle più importanti riviste italiane, fino all’indagine sul corpo, che varia dalla documentazione autobiografica di incontri sessuali, allo sguardo intenso sulla statuaria antica e che può essere considerato il “filo rosso” della sua produzione pantagruelica.

Un posto speciale nell’opera di Benassi è occupato dall’autoritratto, spesso legato al suo percorso performativo: la sperimentazione sulla performance, sua o di altri, si lega costantemente alla musica e viene sempre mediata dall’immagine fotografica, soggetto e oggetto della sua ricerca. Il titolo della mostra richiama la specifica sensazione dell’autore rispetto alla sua produzione, un desiderio di mettersi a nudo, tirando fuori da sé tutto, in un percorso di auto-esposizione pubblica. 


M.C.S.
Fonte: Lara Facco P&C, 28 agosto 2020

THE BELT
Dl 31 agosto 2020

VUOTO
8 settembre – 1 novembre 2020
Prorogata fino al 29 novembre 2020
E ancora prorogata fino 30 gennaio 2021

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
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t. +39 0574 5317
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