UN SANTUARIO PORTATILE PER LA DEA ANUKET. Al centro dell’esposizione al Museo Egizio di Torino, un piccolo santuario in legno, risalente al tempo del faraone Ramesse II (ca. 1279-1213 a.C.), dedicato alla dea Anuket e ad altre divinità venerate nell’importante centro religioso di Elefantina, presso Assuan, nell’Egitto meridionale.

L’ottimo stato di conservazione, la presenza di un portico con due colonne sulla facciata e le decorazioni sulle pareti, tra cui una scena con navigazione fluviale della barca sacra della dea Anuket, sono alcuni degli elementi che rendono il manufatto un oggetto unico nel suo genere.

Il santuario in scala ridotta proviene dal sito di Deir el-Medina, il villaggio che durante il Nuovo Regno ospitava gli artigiani che realizzavano le tombe della Valle dei Re e delle Regine, e apparteneva ad un certo Kasa. Lui stesso, suo figlio Nebimentet e altri loro familiari sono raffigurati sulle pareti esterne del piccolo santuario, mentre si prodigano in offerte in onore della dea Anuket e delle altre due divinità della cosiddetta triade di Elefantina, Khnum e Satet, divinità molto importanti, che si riteneva fossero preposte al controllo della piena del Nilo.

Oggetti di questo tipo sono estremamente rari. Per altri esempi di santuari lignei in scala ridotta, ma appartenenti ad epoca diversa e comunque privi del portico frontale a colonne, bisogna scomodare il ricchissimo corredo funebre del faraone Tutankhamon.

La particolarità e la bellezza del piccolo santuario della dea Anuket, che arrivò a Torino con la collezione Drovetti intorno al 1824, colpì anche il pittore Lorenzo Delleani: nel suo dittico del 1871, intitolato “I Musei” ha ritratto lo scorcio di una sala dell’Egizio dell’epoca, riproducendo in primo piano proprio questo oggetto. Il dipinto è attualmente in esposizione all’inizio del percorso di visita del Museo Egizio.

Sono anche esposte alcune stele che testimoniano la vita religiosa della comunità di Deir el-Medina. Fra queste, una è dedicata al sovrano divinizzato Amenhotep I e a sua madre, la regina Ahmose Nefertari, considerati numi tutelari del villaggio; una è dedicata a una manifestazione della dea Hathor: un’altra stele è realizzata in onore della dea serpente Meretseger, “colei che ama il silenzio”.

Altri oggetti in mostra parlano di culti legati ad una sfera più domestica e familiare: piccole stele e busti che testimoniano la devozione verso gli antenati, o figurine femminili in terracotta impiegate in rituali connessi con la fertilità, con la protezione della maternità e la cura di punture di scorpioni o morsi di serpenti.

La mostra, aperta dal 14 gennaio 2022, è curata da Paolo Del Vesco e fa parte del ciclo “Nel laboratorio dello studioso”, che prosegue per tutto il 2022. Sono preiste visite guidate.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 12 gennaio 2022

UN SANTUARIO PORTATILE PER LA DEA ANUKET
Dal 14 gennaio 2022

Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino 
Via Accademia delle Scienze 6, 10123 Torino 
Tel +39 0115617776  
www.museoegizio.it