La Galleria dell’Accademia di Firenze riapre al pubblico le sale dedicate alla pittura del Duecento e del Trecento completamente rinnovate.
I nuovi impianti di climatizzazione e di illuminazione esaltano l’allestimento completamente rinnovato, anche nel colore scelto per le pareti, delle sale collocate al piano terra, che così si riconnettono al percorso espositivo.
Spiega il direttore, Cecilie Hollberg che gli interventi sono stati rivolti a valorizzare al massimo le opere pittoriche qui conservate. È stata l’occasione per rivedere anche l’ordine dei capolavori esposti, tra cui il bellissimo frammento dell’affresco di Giotto con la testa di pastore.
Le cosiddette Bizantine sono un prezioso scrigno, ricco di tavole a fondo oro appartenenti alla collezione dei maestri della pittura gotica fiorentina, precedenti o contemporanei a Giotto. Qui troviamo, tra gli altri, il Maestro della Maddalena, il Maestro della Santa Cecilia, Taddeo Gaddi, Bernardo Daddi, Andrea di Cione detto l’Orcagna e Pacino di Buonaguida.
A Pacino, straordinario pittore e miniaturista, è dedicata la sala centrale. Oltre al famoso Albero della Vita – appena rientrato dal museo del Bargello dove era in prestito per una mostra – sono nuovamente visibili altre tre importanti opere, tempera su tavola, datate 1305-1310 e raffiguranti San Procolo, San Giovanni Evangelista e San Nicola, che costituivano tre dei pannelli laterali di un polittico smembrato proveniente dalla chiesa di San Procolo a Firenze.
C.S.M.
Fonti: Davis&Co e Operalaboratori, 25 gennaio 2022
Contributi fotografici: foto Guido Cozzi
Immagine di apertura: Bernardo Daddi,
Crocifisso dipinto-pittura su tavola-1340-1345
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