Triennale Milano rende omaggio all’architetto e designer milanese Vico Magistretti ripercorrendone l’intero percorso progettuale, iniziato proprio al Palazzo dell’Arte negli anni del secondo dopoguerra, dove ottenne i primi riconoscimenti per il suo lavoro. Parallelamente, Triennale ripercorre in toto il tragitto progettuale di Carlo Aymonino, con la volontà di restituirne l’importanza e la complessità e di far emergere non solo l’architetto ma anche l’uomo.

VICO MAGISTRETTI. ARCHITETTO MILANESE
11 maggio–12 settembre2021

Inizialmente prevista nel 2020 per celebrare il centenario della nascita di Magistretti (1920-2006) la mostra presenta il prezioso patrimonio di disegni, schizzi, modelli, fotografie, prototipi e pezzi originali conservati nell’archivio dell’architetto milanese, insieme a materiali provenienti dagli archivi di aziende, istituzioni e privati.

Eclisse Artemide, 1966-67
© Triennale Milano
foto Gianluca Di Ioia

Suddivisa in sezioni tematiche, l’esposizione – realizzata in collaborazione con la Fondazione Vico Magistretti e curata da Gabriele Neri – presenta al pubblico il lavoro di Magistretti per la prima volta in maniera unitaria, in un percorso in cui architettura e design, in tutte le loro molteplici declinazioni, sono intrecciati al fine di restituire l’ampiezza della sua attività, offrendo così un’interpretazione critica aggiornata ed estesa oltre la celebrazione delle sue icone più famose.



Selene Artemide © Triennale Milano
foto Gianluca Di Ioia

Aggiunge Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, che «semplicità, eleganza e genio sono le tre grandi componenti nel DNA progettuale di Vico Magistretti, tra i principali artefici di quella storia straordinaria che, dal secondo dopoguerra, grazie al fecondo dialogo tra progettisti e imprenditori illuminati, ha proiettato il design italiano da Milano nel mondo intero».

Magistretti ha esercitato una profonda influenza sui progettisti delle generazioni più giovani, come Jasper Morrison e Konstantin Grcic, che saranno presenti in mostra con degli omaggi. Catalogo edito da Electa. Tra le pubblicazioni è disponibile l’Album Rosso Vico, edito da Triennale Milano.


Carlo Aymonino, Gallaratese con
Luciana, A., L.,
S., A. Aymonino.
Foto/Photo by Roberto Chiovitti

CARLO AYMONINO. FEDELTÀ AL TRADIMENTO
14 maggio – 22 agosto 2021

Da un’idea di Livia e Silvia Aymonino e a cura di Manuel Orazi, la grande mostra ripercorre l’intero percorso progettuale di Aymonino attraverso materiali d’archivio, progetti, dipinti, testi, fotografie e interviste.

Carlo Aymonino (1926-2010) è stato uno dei protagonisti dell’architettura italiana, capace di attraversare con tratto originale le diverse fasi della seconda metà del Novecento. L’impegno politico, l’amore per il disegno e la pittura, la vita familiare si intrecciano in modo indissolubile con il suo lavoro di architetto. Roma è stata per lui il luogo centrale, mai suoi progetti lo hanno portato in giro per tutta l’Italia.

L’attività di Carlo Aymonino attraversa fasi storiche, esperienze e realtà differenti: dall’impegno nella ricostruzione del Dopoguerra al lavoro sulle periferie, dall’insegnamento universitario allo IUAV di Venezia fino all’esperienza come Assessore per gli interventi al Centro storico di Roma, dall’amore giovanile per la pittura al costante esercizio del disegno.

Carlo Aymonino con Raffaella Castrignanò, Geneviève Hanssen, Maria Luisa Tugnoli,
Progetto per il Campidoglio, Roma
Carlo Aymonino, Giardino Romano in Campidoglio con la
statua di Marco Aurelio e parte delle fondazioni del Tempio di Giove, progetto definitivo,
2004, Collezione privata. Foto Enrico Petrucci

Afferma Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, che «questa mostra offre l’opportunità per rivisitare non solo il profilo professionale del progettista, ma anche l’intreccio di vite e passioni dell’uomo. Aymonino è stato in grado di proporre un originale discorso sulla città: la ha studiata, discretizzata, scomposta. Quello di Aymonino, nei suoi progetti e nei suoi testi, è un invito a spostare lo sguardo, da orizzontale a verticale…»

Oltre ai progetti, in mostra sono esposti materiali e documenti provenienti dal lato più intimo e biografico di Aymonino, come gli album rossi che per molti anni l’architetto ha disegnato e riempito di aneddoti insieme con la sua famiglia, producendo un’opera collettiva dove in controluce si intravedono molti dei fatti e dei protagonisti evocati nel percorso delle città. Altri quaderni e disegni figurativi sono esposti insieme a una selezione di interviste.


M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 10 e 13 maggio 2021
Immagine di apertura: Renato Guttuso, Sedia rossa libri e bicchiere, 1968 Courtesy Galleria Mazzoleni

VICO MAGISTRETTI. ARCHITETTO MILANESE
11 maggio–12 settembre2021

CARLO AYMONINO. FEDELTÀ AL TRADIMENTO
14maggio–22 agosto2021

Triennale Milano
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T. +39 02724341
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